#beactive L’Europa torna a celebrare lo sport, con la “La settimana più attiva d’Europa”
DI CHE COSA SI TRATTA?
La settimana europea dello sport è una nuova iniziativa della Commissione europea volta a promuovere lo sport e l’attività fisica in tutta Europa. La settimana europea dello sport – quest’anoi si svolge dal 23 al 30 settembre – e genererà nuove attività oltre a consolidare le iniziative di successo già esistenti a livello europeo, nazionale, regionale o locale. Questa campagna a livello europeo ispirerà i cittadini europei a essere attivi (#BeActive) durante la settimana di eventi, incoraggiandoli inoltre a rimanere attivi nell’arco dell’anno.
PERCHÈ?
Lo sport e l’attività fisica contribuiscono in modo determinante al benessere dei cittadini europei.
Attualmente il livello di attività fisica è tuttavia in fase di stagnazione e addirittura in calo in alcuni paesi, la settimana europea dello sport rappresenta una risposta a tale problema, la mancanza di attività fisica non solo ha un impatto negativo sulla società e sulla salute delle persone, ma comporta anche costi economici.
Lo sport ha inoltre il potenziale di rafforzare i messaggi di tolleranza e di consolidare la cittadinanza in tutta Europa.
QUAL È L’OBIETTIVO?
La settimana europea dello sport mira a promuovere la partecipazione allo sport e alle attività fisiche e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui numerosi vantaggi offerti da entrambi. L’iniziativa è rivolta a tutti, a prescindere dall’età o dal livello di preparazione o di forma fisica, e dovrebbe riunire i cittadini, le autorità pubbliche, il movimento sportivo, le organizzazioni della società civile e il settore privato.
La settimana europea dello sport si concentra sulle iniziative della base per ispirare i cittadini europei a essere attivi con continuità e creare occasioni che consentano alle persone di praticare più attività fisica nella loro vita quotidiana.
…E IN ITALIA?
Anche quest’anno, per il quinto consecutivo, l’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri è impegnato in qualità di coordinatore nazionale e raccoglierà le segnalazioni degli eventi che i Comuni, le istituzioni, le associazioni e le società sportive vorranno proporre sul territorio nel periodo dal 1° settembre al 15 ottobre 2019.
Tantissimi gli eventi segnalati dai comuni di tutta la penisola e diversi sono i gruppi facilmente trovabili anche sulle piattaforme social dove potersi iscriversi.
Tra gli obbiettivi di maggior rilievo di questa manifestazione ci sono certamente l’inclusione sociale nello sport e la parità di genere.
Lo sport non è per creature perfette, anzi, s presta ad ogni persona a prescindere da età e condizioni, ma molti sono ancora gli ostacoli, specialmente in Italia, che sembrano difficili da sradicare.
Come non ricordare le orribili reazioni – online – di hater, ma sarebbe meglio chiamarli ‘’leoni da tastiera’’ alla partecipazione ai mondiali da parte della nostra nazionale di calcio italiana femminile o riguardo la massima serie, la Serie A femminile, per la prima volta trasmessa su Sky.
Male anche la situazione e il pensiero comune che si ha dell’omosessualità nel mondo sportivo: ‘’Nello sport si può parlare di molti temi con i ragazzi: di doping, di sentimenti, di sessualità, ma non di omosessualità. È come se non esistesse, è ancora un tabù. ’’Queste le parole di Nicola Bignasca, autore di ‘’arbitro arcobaleno’’, libro che racconta la storia di un giovane arbitro omosessuale che si ritrova a vivere in un contesto dove l’essere se stessi è per certi versi una vergogna, qualcosa da cancellare.
Come non pensare poi ai molteplici e ormai consolidati attacchi razzisti ai giocatori di diverse discipline, specialmente il calcio, da parte di cosiddetti tifosi.
Anche in questo triste filone, sono molti i casi recenti: questo mese la tifoseria del Cagliari ha insultato il neo interista Romelu Lukaku con fischi e versi animali, la tifoseria veronese si è accanita contro L’ex cesenate Kessie in maglia milanista, l tifoseria del Brescia sconta una giornata di “squalifica” della curva, per insulti razzisti. Per non parlare di cosa accade – ahimè – ogni domenica nei campetti di provincia in tutto il Paese
L’italia ha bisogno di questa settimana dello sport, non solo per rimetterci in salute e approfittare di una settimana sana e sportiva, ma anche per non dimenticare che lo sport è di tutti, indistintamente dal genere, dalla religione o dalle preferenze sessuali.
A. B.