Settimana della cucina italiana nel mondo: il successo di Tunisi

Una fredda, uggiosa pioggia autunnale, tipicamente padana, mi accoglie a Malpensa segnando il mio rientro da Tunisi, dove ieri ho partecipato all’apertura della settimana della cucina italiana del mondo. Per il quarto anno, infatti, le nostre Ambasciate e sedi consolari all’estero aderenti all’iniziativa organizzano nei rispettivi paesi una vera e propria “full immersion” nella cultura italiana del cibo.

“L’Italia – ripeteva spesso l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, quando era Ministro degli Esteri – deve agire come una ‘superpotenza culturale’ “; quale miglior veicolo – aggiungiamo noi – se non la cucina, per far parlare del nostro patrimonio culturale immateriale all’estero? E allora da Tokio a Buenos Aires, da Londra a Cape Town, questa settimana si mangia, parla e pensa in italiano, con evidenti benefici per l’immagine del nostro Paese, e del nostro export agroalimentare.

Abbiamo seguito di persona l’inaugurazione della settimana a Tunisi – mondo, quello arabo, come scopriremo solo apparentemente “lontano” dai noi – dove la missione italiana guidata con grande maestria da Lorenzo Fanara, Ambasciatore instancabile nella promozione del nostro “sistema paese”, ha fatto le cose davvero in grande: non solo l’Ambasciata, ma anche l’Istituto di Cultura Italiano, la locale sede dell’Istituto per il Commercio Estero, la Camera di Commercio Italo-Tunisina, tutti hanno “fatto sistema” lavorando in team tempestando la capitale con iniziative sulla cucina e sul “saper vivere” tricolore, a tutti i livelli, con un approccio strategicamente centrato sulla diplomazia della cultura attraverso il cibo.

In Tunisia, infatti, tv e radio nazionali e private ospitano in questi giorni i nostri chef e “coprono” gli eventi organizzati per l’occasione: cene, visite a istituti alberghieri, conferenze, show-cooking, seminari, tutto all’insegna della dieta mediterranea e dei prodotti “made in Italy”. Dal buffet firmato da chef stellati italiani alla conferenza sulla “fisica degli spaghetti”, dal convegno sulle denominazioni protette alla presentazione di una delle più recenti IGP italiane, il cioccolato di Modica… ce n’è – è il caso di dirlo – per tutti i gusti!

MangioBeneVivoBene da sempre ripete che il buon cibo, oltre che salute, è – anche cultura – e questa settimana della cucina italiana è stata dedicata proprio all’educazione alimentare, divulgando un messaggio culturale fondamentale: la lotta contro lo spreco alimentare. Lotta che – ne abbiamo già parlato – si combatte tutti i giorni anche con piccole scelte quotidiane, che influiscono sulla sostenibilità dell’ambiente in dimensioni planetarie.

“Non abbiamo tre pianeti, ma uno solo, quello che abitiamo, e le cui risorse non sono infinite: dobbiamo razionalizzarle e non sprecarle”

Con queste parole lo chef Ugo Gastaldi, che i nostri lettori hanno già imparato a conoscere, ha aperto la presentazione dei piatti che ha realizzato ieri sera per la cena ufficiale in Ambasciata. Una cena di grande qualità, con ingredienti “poveri”, acquistati al mercato di Tunisi con un bugdet assai ridotto (ad esempio degli squisiti filetti di merluzzo fresco, per 25 coperti, con la spesa complessiva di soli 17 euro!) ma arricchiti dalla creatività di ricette italianissime, che hanno dato l’opportunità a Gastaldi di dimostrare agli illustri ospiti che risparmio e riutilizzo in cucina non sono assolutamente sinonimo di poco gusto, anzi, possono fare perfettamente rima.

Ecco allora, ad esempio, la buccia delle carote tagliata a listarelle e fritta per creare delle chips gustose che hanno accompagnato il flan morbido al parmigiano servito come antipasto, oppure la scorza degli agrumi utilizzati nei canapè di benvenuto, diventare canditi perfetti ad accompagnare il caffè servito a fine cena. Poi del pesce non si getta via nulla, quindi una volta puliti i filetti, tutte le altre parti, teste incluse, diventano uno squisito brodo concentrato, che viene usato come dressing del merluzzo stesso. Il pane di ieri? Fatto in casa, tostato e grattugiato, diventa il perfetto complemento del primo: gli spaghetti alle sarde alla siciliana. E i frollini “rotti”, che giacciono nella dispensa dell’Ambasciata, inservibili sui vassoi di una cena di rappresentanza, trovano “nuova vita” dentro il salame di cioccolato. Una cena, insomma, squisita e “circolare”, a scarto zero o quasi, accompagnato da ottimi vini siciliani tanto cari all’agrigentino impeccabile padrone di casa, sempre affiancato dalla sua Signora Sophie, olandese di origine, ma anche Lei perfetta, convinta ed appassionata Ambasciatrice del made in Italy, in una scena, quella tunisina, solo apparentemente “distante” da noi culturalmente, dal momento che con sorpresa abbiamo appreso che – al di la dei molti ingredienti in comune, come ad esempio l’olio d’oliva, la frutta fresca e le verdure – la Tunisia è il secondo paese al mondo per consumo pro-capite di pasta italiana.,

Cos’altro dire, allora, se non un italianissimo “buon appetito” per la Vostra cena di stasera? Con un occhio agli scarti, certamente, ai quali saprete donare nuova vita, rispettando l’ambiente e godendo di nuovi e inaspettati sapori.

 

Y. T.

 

Autore dell'articolo: Redazione