Il settore agroalimentare sta attraversando profonde trasformazioni, che si affiancano alle grandi sfide su scala globale come la sostenibilità, i cambiamenti climatici e la povertà alimentare. Le evoluzioni nei bisogni e nelle preferenze dei consumatori, sempre più attenti al proprio benessere e all’ambiente, così come la diffusione di nuove tecnologie digitali e dei paradigmi di agricoltura e industria 4.0 richiedono di ripensare alle modalità operative, di collaborazione all’interno e all’esterno del settore, e di relazione con il cliente finale.
Uno degli elementi su cui occorre agire concretamente sono le catene di approvvigionamento che per come sono attualmente programmate sono causa di sovrapproduzione, fluttuazione nella qualità delle materie prime e del rapido deterioramento dei generi alimentari. Tutto ciò si ripercuote non solo a livello di profitto in termini di ingenti perdite finanziarie, ma anche e soprattutto in termini di spreco di risorse.
Per far fronte a queste necessità sono nate virtuose iniziative come il progetto del Fraunhofer Institute for Casting, Composite and Processing Technolog, denominato “Resource-efficient Intelligent Foodchain” (REIF) che si pone l’ambizioso scopo di ridurre lo spreco alimentare grazie a una produzione basata su algoritmi di intelligenza artificiale e metodi di machine learning che puntano ad ottimizzare le vendite e la pianificazione della produzione, nonché i sistemi di controllo dei processi e degli impianti. L’implementazione delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale applicate alla catena di approvvigionamento consente infatti ridurre al minimo la sovrapproduzione ed evitare gli scarti nelle food supply chain. I nuovi sistemi tecnologici potrebbero infatti consentire la pianificazione e il controllo della produzione, nonché migliorare la prevedibilità e la controllabilità dei processi di creazione del valore riducendo le perdite alimentari legate alla qualità.
Tra le nuove tecnologie che possono dare un contributo sostanziale al miglioramento degli attuali sistemi di approvvigionamento guadagna un posto di spicco la tecnologia blockchain. Le funzioni uniche della tecnologia blockchain sono infatti particolarmente utili per:
- Dissuadere la manomissione degli alimenti, le frodi e le pubblicità ingannevoli;
- intercettare rapidamente potenziali articoli contaminati;
- identificare gli sprechi nelle filiere alimentari;
- ridurre delle possibilità di deterioramento del cibo;
- consentire alle aziende di certificare l’origine biologica o equa dei prodotti.
Un esempio virtuoso è rappresentato da Nestlé che sta utilizzando un sistema blockchain per tracciare le origini del suo marchio di caffè certificato Rainforest Alliance, Zoégas. Per aumentare la fiducia e la trasparenza intorno al prodotto, The Rainforest Alliance fornisce le proprie informazioni di certificazione, garantendo le origini e le pratiche di sostenibilità della coltivazione del caffè. Scansionando un codice QR sulla confezione, i clienti possono visualizzare informazioni sui coltivatori, l’ora della raccolta, il periodo di tostatura e persino il certificato di transazione per la spedizione specifica del loro caffè.