Cucina Italiana: record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare

Cosa rende una ricetta o un particolare alimento “tradizionale”? Essere immutato nella ricetta da almeno 25 anni.

E quanti prodotti in Italia possono fregiarsi di questo titolo? Attualmente ben 5.047! Ce lo dice il Censimento Coldiretti 2017 sulle Specialità Alimentari Tradizionali.

Grazie all’impegno di generazioni e generazioni di agricoltori e allevatori nel difendere la biodiversità sul proprio territorio e le tradizioni alimentari e culinarie della propria regione, “il numero delle tipicità regionali che l’Italia vanta è passato” – sottolinea la Coldiretti – “dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali”.

Un aumento in 17 anni di ben il 131% dei prodotti. Tutti salvati dall’estinzione.

 

Le Regioni più ricche di tradizione

La medaglia d’oro va alla Campania, che conta nel 2017 ben 515 Specialità Alimentari Tradizionali censite.

Sul podio seguono la Toscana, con 461 specialità e il Lazio, con 409. Subito sotto vengono l’Emilia-Romagna (388), il Veneto (376), il Piemonte (338)e la Liguria (294).

Seguono la Puglia (276), la Calabria (268), la Lombardia (248), la Sicilia (244), la Sardegna (193), il Friuli-Venezia Giulia (169), il Molise (159), le Marche (151), l’Abruzzo (148), la Basilicata (114) e poi la provincia autonoma di Trento (105), l’Alto Adige (90), l’Umbria (69) e la Val d’Aosta con 32 Specialità Alimentari Tradizionali censite.

 

Su cosa si fonda la Tradizione Alimentare in Italia?

In vetta spiccano paste fresche, pani, dolci, frutta e verdura. Le paste fresche, i pani e i dolci censiti come tradizionali sono passati dai 573 prodotti del 2000 ai 1.521 del 2017, registrando un incremento del 165%.

Frutta e verdura sono passate da 577 prodotti a 1.424 (+148%). Le carni fresche e trasformate prodotte secondo regole tradizionali sono passate da 444 tipologie nel 2000 a 791 nel 2017 (+78%).

I formaggi da 375 a 497 (+33%). Altri prodotti di origine animale (miele, ecc.) sono passati da 63 a 167 (+165%).

Le preparazioni di pesci, molluschi e crostacei da 51 a 159 (ben il 212% in più!).

Bevande, liquori e birre sono passati da 68 a 149 prodotti (+119%). I grassi da 20 a 47 (+135%)  i condimenti dai 17 del 2000 ai 38 del 2017 (+124%).

Ad essi si sommano 254 piatti composti o prodotti della gastronomia, una categoria non considerata nei precedenti censimenti.

 

Cucina italiana: orgoglio nazionale nel mondo

Questa vasta produzione di Specialità Alimentari Tradizionali  è “un bene comune per l’intera collettività e un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

Questo primato si somma a quello dei prodotti DOP e IGP, che in Italia hanno raggiunto la quota di 292, insieme ai vini italiani DOCG, DOC e IGT, che sono ben 523.

Ottime ragioni per sostenere sempre di più agricoltori, allevatori, produttori e ristoratori italiani, puntando a sviluppare al massimo non soltanto l’export ma anche, e soprattutto il turismo enogastronomico che tanto affascina chi viene a visitare il nostro Bel Paese.

Autore dell'articolo: Redazione