Gelaterie, Pasticcerie, Forni artigianali e Torrefazioni: i numeri di questi capisaldi del Food Made in Italy, al Sigep 2019

Dal 19 al 23 gennaio 2019 si è svolto a Rimini il 40esimo Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè  (#Sigep2019).

Organizzato da Italian Exhibition Group, è un evento rivolto esclusivamente ai professionisti di questi 5 settori dolciari (che sono poi 5 settori del Food&Beverage nei quali l’Italia eccelle e vanta fama internazionale), importante per anticipare e lanciare trend e, soprattutto, per dare una spinta propulsiva al commercio internazionale (hanno infatti aderito oltre 20 Paesi a questa quarantesima edizione).

 

Ma quali sono gli effettivi numeri di questi mercati?

L’Osservatorio Sigep ha messo insieme i suoi dati con quelli di CCIAA Milano Monza Brianza Lodi, Ista, AIDA, Bureau van Dijk e TradeLab e ha rilevato per tutti numeri positivi,grande dinamismo e forte propensione all’export.

 

Il gelato artigianale italiano:

Il gelato artigianale non è un’esclusiva italiana: è infatti prodotto in ben 76 Paesi, sparsi per tutti i continenti.

In Europa le vendite di gelato hanno raggiunto i 9 miliardi di euro l’anno (il 60% del mercato mondiale), grazie ad una crescita costante del 4% ogni anno.

Sono Italia, Germania, Spagna e Polonia i mercati storici principali.

Ad essi si stanno affiancando Austria, Francia, Belgio, Olanda e diverse nazioni dell’Europa dell’Est.

L’Italia – non ci sorprende –  è il Paese con la maggiore diffusione di gelaterie artigianali sul proprio territorio: sono circa 39.000, suddivise tra 10.000 gelaterie specializzate e 29.000 bar e/o pasticcerie con gelato artigianale.

Danno lavoro a circa 150.000 addetti e realizzano un fatturato di 2,7 miliardi di euro, pari a quasi il 30% del mercato europeo.

La tradizione, la competenza e la qualità delle materie prime si coniugano in Italia con l’innovazione, la ricerca (di nuovi gusti e formule) e con la potenza attrattiva del concetto “Made in Italy”.

Le gelaterie italiane stanno infatti conquistando anche l’estero, soprattutto con il sistema delle catene, il più potente per aprire nuovi punti vendita lontano da casa.

Ci sono infatti ben 4 brand italiani di gelateria che al momento contano oltre 50 punti vendita ciascuna, sparsi per il mondo.

 

Il pane italiano:

Gli italiani consumano circa 60 kg a testa di pane in un anno, 100 kg se sommiamo ad esso pizza, focacce e altri prodotti similari dei forni artigianali.

D’altronde, il pane è uno degli alimenti classici della Dieta Mediterranea e non stupisce dunque che i 358 i mulini funzionanti oggi in Italia abbiano 2017 hanno lavorato oltre 11 milioni di tonnellate di frumento e prodotto 7,7 milioni di tonnellate di sfarinati.

Il fatturato di quella che viene chiamata “industria molitoria” è stimato in 3,467 miliardi di euro, una buona parte è quella investita in pizza, ma cresce anche la richiesta  di alimenti “salutistici” e quella dei prodotti realizzati con farine regionali o locali (c’è una generale e positivissima ri-scoperta di prodotti locali che può aiutare il rilancio di moltissime aree dello Stivale).

 

La pasticceria artigianale italiana:

Sono ben 40.408 le imprese attive in Italia nella produzione e commercio di prodotti da forno e dolciari, 162 mila gli addetti e un giro d’affari che supera 8,3 miliardi di euro all’anno.

Va molto forte anche l’esportazione, che nei primi 6 mesi del 2018 ha fruttato 1,8 miliardi al comparto, con una crescita del +3,4%  rispetto al 2017.

La Francia è il primo mercato (277 milioni di euro di export, +8,0%), seguita da Germania (271 milioni, +4,2%) e Stati Uniti (176 milioni, +5,4%).

In testa alla classifica degli esportatori di dolci ci sono Milano, Parma, Treviso, Napoli e Bolzano.

Anche il Natale appena trascorso è stato una Natale di glorificazione del Panettone: la Camera di Commercio di Milano ha stimato che oltre un terzo degli incassi del periodo e un decimo degli incassi di tutto l’anno derivino proprio dalla vendita dei panettoni.

Si parla di circa 60 milioni di euro (+5% rispetto al 2017).

Nel mese di dicembre circa la metà dei pasticceri e panettieri italiani ha dunque venduto mediamente tra 10 e 30 panettoni al giorno!

Pasticcerie e caffetterie tendono sempre più a fondersi in un’unica realtà, dove sia possibile accomodarsi e gustare i dolci acquistati affiancandoli a un buon caffè. stanno sempre più diventando due ingredienti di un’unica, efficace ricetta sempre più diffusa.

La contaminazione tra i prodotti “pastry” e le specialità di caffè stanno effettivamente crescendo in tutta Europa: il mercato totale delle catene di caffetterie (franchising principalmente) in quest’area geografica è costituito da 20.394 negozi focalizzati sul caffè e 13.351 punti vendita più  focalizzati sul food.

Sono ben 1.898 punti vendita in più rispetto al 2017 (+6%).

 

Il caffè italiano:

Ben il 95% degli italiani beve quotidianamente caffè,  a casa (92%), al bar (72%) e anche a lavoro (48%), con una spesa annua pro-capite di 260 euro.

Le capsule proseguono la loro espansione (nel 2017 hanno raggiunto il milione di kg di produzione).

Preferiamo nel 93% dei casi il classico, intramontabile caffè espresso e beviamo circa 6 milioni di tazzine ogni anno.

Il 60% degli italiani beve 1-2 tazzine al giorno, il 37% sale fino a 4, eppure, vi stuprò sapere che non siamo noi i più grandi consumatori di caffè in Europa!

Sono infatti i finlandesi, che ne consumano 12 kg all’anno, mentre noi siamo solo al nono posto di questa classifica, con 5 kg di caffè l’anno.

L’Italia è però il quarto Paese al mondo per volumi di esportazione di caffè ,grazie ad una filiera con oltre 800 torrefazioni e 7.000 addetti.
Dei 3,9 miliardi di fatturato del 2017, infatti, ben 1,35 miliardi derivava dall’export (+3,3%).

Autore dell'articolo: Redazione