Pasta italiana, un successo internazionale. Ben il 56% della produzione nazionale è destinata all’esportazione

La pasta, lo sappiamo, è il simbolo della cucina italiana… ma non solo!

Negli ultimi 25 anni il suo successo internazionale è esploso, tanto che ben il 56% della produzione dei nostri pastifici è destinata all’export, ovvero ben due milioni di tonnellate all’anno.

Sana, veloce e gustosa, la pastasciutta ha da tempo superato fuori confine lo status di “piatto esotico”, tanto che in Francia, Germania e Gran Bretagna la pasta è ormai uno degli alimenti classici che si trova nelle dispense, utilizzato sia nella cucina di tutti i giorni che in quella delle occasioni speciali.

Ogni nazione la rielabora, modificandone le ricette, la cottura e l’accompagnamento nel modo che meglio si integra con il resto della cucina nazionale.La pasta infatti è estremamente versatile e duttile; un alimento di base importantissimo per l’organismo ed estremamente gustoso per il palato.

Un’espansione del + 34% in 25 anni

Malgrado una piccola contrazione dei consumi pro-capite di pasta registrata negli ultimi anni e dovuta, da un lato, ad una maggiore attenzione all’alimentazione(mangiare meno e più vario, contrastare la sedentarietà), e dall’altro, a una certa “carboidrati-fobia” alimentata da chi fa disinformazione, negli ultimi 25 anni la pasta si è diffusa come alimento quotidiano in oltre 200 Paesi, soprattutto nell’area europea.

Negli anni 90 si esportavano circa 740 mila tonnellate di pasta ogni anno; oggi sono oltre 2 milioni di tonnellate.

L’Europa ama la pasta!

Un’analisi dell’AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) (con base di dati Istat) ha rilevato che è proprio l’Europa è il mercato più rilevante per la pasta Made in Italy, tanto che ben 3 piatti di pasta su 4 consumati sul territorio europeo provengono da pastifici italiani.

Lo studio di AIDEPI ha messo a confronto le abitudini alimentari di Germania, Francia e Regno Unito, i 3 mercati più importanti per l’export di pasta italiana, dove ogni anno viene consumato circa 1 miliardo di piatti di pasta italiana, con un controvalore di quasi 1 miliardo di euro.

Un mercato florido, che fa da biglietto da visita all’intero settore

In media, circa il 10% delle aziende agroalimentari italiane esporta all’estero. Nel settore dei pastifici, invece, quasi l’intero comparto destina una parte della produzione ai mercati stranieri. Le esportazioni di pasta incidono sul fatturato di queste aziende almeno il doppio rispetto alla media di tutto il settore del food italiano.

Insomma, è anche grazie al successo internazionale della nostra pasta che l’intera cultura culinaria italiana ha fatto breccia nel mondo, conquistandosi la meritata fama di migliore e più sana cucina del mondo.

Non solo ingredienti e ricette, ma anche il rapporto che in Italia abbiamo con il cibo sta facendo oggi scuola: per contrastare i disturbi legati ad una cattiva alimentazione e a un cattivo rapporto con il cibo, tutto l’Occidente sta guardando alla Dieta Mediterranea e allo stile di vita italiano.

Un piatto di pasta: connubio tra gusto e salute!

Come abbiamo già spiegato in questo articolo, la pasta non è assolutamente nemica della linea e tantomeno della salute!

La pasta è un carboidrato complesso, fondamentale fonte di energia per il nostro cervello, che aiuta la funzionalità del nostro sistema immunitario, dei reni e del sistema cardiocircolatorio.

Condita con un sugo leggero, olio a crudo, ricotta oppure verdure non soffritte, rientra perfettamente anche nella conta delle calorie giornaliere di chi deve perdere qualche chilo, aiutando anche a contrastare più a lungo la fame.

Autore dell'articolo: Redazione