I vini bianchi italiani sono i più venduti (e amati!) al mondo

I vini bianchi italiani sono i più venduti (e amati!) al mondo

Questa fine estate segna un grande successo per uno dei prodotti più tipici del Made in Italy, ovvero il vino bianco: l’esportazione italiana ha infatti battuto quella francese, proclamando i vini bianchi italiani i più amati al mondo.

 

I numeri del mercato:

Sono i dati emersi da una indagine di Nomisma Wine-Monitor, la banca dati mondiale del mercato vitivinicolo.

I risultati sono stati pubblicati lo scorso 30 agosto,in occasione del forum internazionale «Bianco come il vino» che celebrava i 50 anni della doc del Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Il vino bianco fermo italiano vale dunque 1.287 miliardi di euro l’anno ed è in assoluto il più venduto al mondo, mentre la Francia si ferma poco sotto, a quota 1.276 miliardi di euro. Seguono Nuova Zelanda (688 milioni), Spagna (323 milioni), Germania (317 milioni) e Australia (273 milioni).

Si tratta di un trend positivo che i vini bianchi fermi italiani cavalcano da tempo, negli ultimi 5 anni, infatti, l’export  è cresciuto ben del 26%, mentre quello dei rossi registra 10 punti in meno di crescita – ma comunque cresce, di ben il 16% rispetto al 2013).

 

Dove arrivano i nostri vini bianchi?

Prima di tutti gli Stati Uniti, che da soli coprono il 36,6% delle richieste del mercato. Seguono Germania (che rappresenta il 16,5% della domanda) e Regno Unito (14,2%).

Anche in Italia, comunque, il consumo di vino bianco continua a crescere, tanto da aver superato i rossi: il 40,1% del mercato nazionale è dei bianchi, il 39,8% dei rossi.

 

Un cambiamento nei gusti e nelle abitudini

Le donne e i Millennials sono il traino di questa crescita.
In percentuale, sono loro le due categorie di mercato che più amano il vino bianco, dal gusto leggero e fruttato, a discapito dei rossi più corposi.

La cultura del buon vino, del bere di qualità (piuttosto che di quantità – per fortuna – ) si sta dunque diffondendo tra i giovani e le donne, a tutto vantaggio dei nostri produttori, che della qualità hanno da sempre fatto stendardo.

 

Cultura, competenze e… genetica!

Sarà forse perché – come spiegavamo in questo articolo  – i geni degli italiani sono allenati al gusto del buon vino, che facciamo i vini più buoni del mondo?

Forse è così, forse invece sono i nostri geni che di sono adattati a recepire al meglio ciò che di più buono producevano le nostre terre.

Resta il fatto che nella selezione, coltivazione e lavorazione delle uve da vino si racchiude la competenza millenaria degli italiani dell’arte del mangiar (e bere!) bene e di qualità!

 

E allora brindiamo ai nostri vini… con i nostri vini!

 

Autore dell'articolo: Redazione