Ci siamo, anche quest’anno è arrivato alla fine e molti stanno già pensando al menu di Capodanno. Che lo si festeggi a casa o fuori, in tavola prenderanno posto i cibi portafortuna:è una tradizione che condividiamo con il resto del Mondo.
I gesti rituali sono i più disparati: in Giappone si pulisce a fondo la propria casa per accogliere in un bell’ambiente il nuovo anno, gli olandesi fanno falò dei loro alberi di Natale per dare un addio simbolico al vecchio, in Scozia, invece, a decretare la buona o la cattiva sorte dell’anno nuovo è la prima persona che varca la soglia di casa: meglio si tratti di un amico o di un parente alto e di bell’aspetto.
Le tradizioni che a Capodanno ruotano attorno al mangiare sono più omogenee: portano fortuna gli alimenti che simboleggiano ricchezza, prosperità, avanzamento e lunga vita.
I portafortuna che non possono mancare
Centrotavola, contorno o portate del menu del primo giorno di ogni anno includono almeno uno di questi ingredienti, sulle nostre tavole ma anche su quelle straniere:
- un grappolo d’uva da spiluccare prima o dopo il dessert brindando in compagnia, o come fanno spagnoli e i portoghesi che mangiano dodici chicchi d’uva mentre l’orologio scandisce la mezzanotte;
- i chicchi di melograno nelle nostre macedonie o per uno spezzatino in agrodolce, o alla moda greca spaccato sul pavimento davanti alla porta di ingresso;
- le lenticchie come contorno o nella zuppa non possono mancare portano fortuna e soldi in Italia e Brasile;
- infine il riso che con i suoi chicchi rappresenta abbondanza e si usa come ingrediente o per riempire sacchettini di panno utili come segnaposto.
Per assicurarsi oltre ad un anno fortunato, anche un anno in buona salute è preferibile che i chicchi della frutta, dei legumi o dei cereali siano bio?
La risposta molto probabilmente ha ancora più risvolti soggettivi che oggettivi. Chi sceglie il bio lo fa perché ritiene che sia più salutare per sé e per l’ambiente.
La salubrità dell’agricoltura biologica per l’uomo viene misurata in termini di valori nutrizionali mentre il benessere dell’ambiente in termini di biodiversità e inquinamento. Come se si trattasse di due cose molto diverse!
Che cosa significa agricultura biologica?
L’agricoltura biologica, disciplinata nell’Unione Europea dal Regolamento CEE 2092/91 per le produzioni vegetali e 1804/99 per le produzioni animali, è il metodo di produzione agricolo che impiega tecniche rispettose della fertilità del suolo, della natura di piante e animali e dunque dell’equilibrio dell’ambiente. Dall’agricoltura biologica è escluso l’impiego di concimi, fitofarmaci e medicinali veterinari chimici di sintesi e Organismi Geneticamente Modificati.
I valori nutrizionali degli alimenti bio sono migliori?
Il cibo biologico non ha un valore nutrizionale diverso rispetto a quello convenzionale: le differenze nella composizione tra colture biologiche e convenzionali sono limitate. Tuttavia volendo allargare il concetto di maggiore salubrità oltre al contenuto di micro e macro nutrienti si può osservare che ci sono evidenze che indicano che il consumo di alimenti biologici può ridurre il rischio di malattie allergiche, e di certo assicura una minore esposizione ai pesticidi e agli antibiotici.
Nel complesso i soggetti che scelgono il cibo biologico hanno un migliore stato di salute generale, che tuttavia è dovuto al fatto che hanno in genere uno stile di vita più sano e attivo oltre che una maggiore attenzione nella scelta degli alimenti.
La maggiore attenzione a come e cosa si mangia e al proprio stile di vita è uno dei fattori che spiega la costante crescita dell’agricoltura biologica in Italia e non solo. Secondo il rapporto “Bio in cifre 2017” del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica “le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto quota 1.795.650 ettari che si traducono in una crescita del 20,3 % rispetto all’anno precedente”.
Un trend confermato anche dalle vendite del cibo biologico presso la grande distribuzione e non solo.
I vantaggi del bio per la nostra salute sembrano dunque essere più che altro indiretti: ossia i valori nutrizionali sono più o meno gli stessi tuttavia chi mangia bio sta meglio perché ha uno stile di vita più attento.
Bio è meglio per l’ambiente?
Sì, l’agricoltura biologica promuove la biodiversità. Quest’ultima è di importanza vitale per gli ecosistemi agricoli: la maggiore diversità di specie assicura all’habitat agricolo maggiore capacità di adattamento, adeguati livelli di produttività e superiore capacità di far fronte ai cambiamenti climatici. Le ricerche in questo settore evidenziano anche un minor impiego energetico dell’agricoltura bio rispetto a quella convenzionale.
E tutto questo è un ulteriore vantaggio per la nostra salute: di certo, la qualità di vita è superiore in un ambiente più sano e pulito.
La scelta del bio è dunque di buon auspicio se rientra nel contesto della consapevolezza che la nostra buona salute dipende da molteplici fattori: le lenticchie, il melograno o il riso bio fanno ben poco da soli, ma in un ambiente sano e con uno stile di vita attivo sono un buon inizio.
di Francesca Antonucci*
Bibliografia e Sitografia
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Agricoltura biologica, una scelta giusta per l’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute? – ISPRA, Dipartimento Difesa della Natura http://www.isprambiente.gov.it/files/biodiversita/8Agricolturabiologica.pdf – Accesso del 20.12.2017
*L’autore: Francesca Antonucci: prima ricercatrice, farmacista, autrice di testi di formazione e articoli scientifici. E ancora la formazione in comunicazione, diversi appassionanti corsi ed esperienze commerciali. Continuo con interesse e piacere la mia attività di writer e presto anche giornalista. All’attivo anche un blog personale per parlare di salute, alimentazione e ricette per dare un piccolo ma impegnato contributo alla buona e documentata informazione.