Eccezionali novità scientifiche sulla Dieta Mediterranea: mantiene il cervello in salute, migliora la memoria e le capacità cognitive e linguistiche, e aiuta a combattere le malattie neuro-degenerative!
Che la Dieta Mediterranea sia la migliore possibile per garantire la salute del nostro cuore e la più efficace per combattere l’obesità e le malattie ad essa correlate, è risaputo da moltissimi anni. Ma i suoi benefici si fermano qui…?
Non secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica “Alzheimer’s & Dementia – The Journal of the Alzhemier’s Association“, che afferma che l’alimentazione della nostra Penisola avrebbe un grosso impatto positivo anche sulla salute del nostro cervello e sulla prevenzione delle malattie neuro-degenerative. L’articolo presenta infatti i risultati di una ricerca sul rapporto tra macro e micro-nutrienti della dieta mediterranea, deterioramento cognitivo e spessore corticale del cervello.
La ricerca
La ricerca, realizzata negli USA presso il Centro di Ricerca e Cura dell’Alzhemier della notissima “Mayo Clinic”, ha esaminato 672 pazienti sani (52,5 % uomini e 47,5 % donne) con un’età media di 79,8 anni. Tra i partecipanti, valutati tutti attraverso la Risonanza Magnetica, coloro i quali avevano uno stile di vita e alimentazione più aderente ai dettami della Dieta Mediterranea risultavano possedere anche un cervello più “in salute” e con uno spessore corticale significativamente maggiore rispetto ai soggetti che seguivano altre tipologie di regimi alimentari (*).
“Il nostro studio dimostra che l’alimentazione ha un impatto su quei cambiamenti strutturali del cervello che sono alla base della demenza” – ha affermato l’autore principale della ricerca, il dottor Rosebud O. Roberts, Professore di Epidemiologia e Neurologia alla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. Anche un altro articolo scientifico pubblicato su “Frontiers” pochi giorni prima della ricerca della Mayo Clinic conferma queste tesi: il dottor Roy J. Hardman, della Swinburne University di Melbourne in Australia, ha recuperato i dati di 18 differenti studi precedenti e, analizzandoli, è rimasto sorpreso dal significativo effetto che la Dieta Mediterranea aveva sulle capacità cognitive dei vari soggetti testati, indipendentemente dalla nazione e da altre differenti interferenze culturali: un’alimentazione e uno stile di vita aderenti alle linee guida della Dieta Mediterranea si associavano in ogni studio a una più alta capacità di concentrazione, a una migliore memoria, sia a lungo che a breve termine, e a più complesse e articolate capacità linguistiche, e al contempo si registrava un rallentamento nel progresso della degenerazione cognitiva dei soggetti ammalati.
Il commento
Il Prof. Giorgio Calabrese, noto Dietologo e Presidente del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, ha commentato così la notizia:
“Questo nuovo paper è autorevole perché non è solamente una news scientifica sul rapporto tra Dieta Mediterranea e cervello, ma perché riafferma una volta per tutte che questo preciso modello alimentare è vincente: lo sviluppo cerebrale risente della genetica ma anche del regime alimentare che scegliamo, che migliora e modella il nostro corpo in modo personalizzato. L’utilizzo di carboidrati, semplici e complessi, la buona fibra vegetale, le proteine nobili e i grassi ricchi di polinsaturi e monoinsaturi, restano il fondamento scientifico della rivincita del corpo sano su quello ammalato, e la dieta mediterranea ha il pregio non solo di aiutare a curare le varie malattie metaboliche, ma soprattutto di aiutare a prevenirle: questa è la sua forza, unica e irripetibile!”
La chiave per la prevenzione, il rallentamento e – si spera un giorno – la cura di Alzheimer e demenza precoce e senile non risiedono esclusivamente in quello che mettiamo nei nostri piatti, ma indubbiamente un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo abbassano i fattori di rischio e ci aiutano a vivere una vita più lunga e in salute. D’altronde piuttosto che di Dieta Mediterranea è più corretto parlare di “modello mediterraneo” o “mediterraneità”, in quanto non si tratta esclusivamente di un regime alimentare ma di un vero e proprio stile di vita, che include non soltanto la nutrizione, ma anche l’attività fisica e ritmi di vita più equilibrati.
Le implicazioni storiche e antropologiche della Dieta Mediterranea hanno persino indotto l’UNESCO a includerla nella Lista dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità, e la scienza studia con sempre maggiore attenzione le proprietà medicali di determinati cibi. Il connubio tra medicina e alimentazione è la nuova frontiera della scienza medica moderna, che ha imparato a guardare con occhi nuovi e più consapevoli quello che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole. Restando quindi fedeli alle regole di base della nostra cultura alimentare, e prestando ascolto ai consigli del nostro medico, possiamo non soltanto gustare senza sensi di colpa ogni giorno ottimi piatti che possono migliorare il nostro umore e stimolare la convivialità, ma che possono anche sostenere la nostra salute fisica, preservando cuore e cervello anno dopo anno.
(*) Nello specifico, a fare la differenza tra i soggetti esaminati era il quantitativo di pesce e legumi consumati: maggiore è il consumo quotidiano, più spessa risultata essere la corteccia cerebrale in diverse aree del cervello. Tra i soggetti testati, la sorpresa è stata che chi assumeva più legumi aveva un maggiore spessore dei lobi parietale superiore, parietale inferiore, e del precuneo, ma anche del lobo occipitale e dell’area del linguaggio, e chi seguiva una dieta ricca di pesce aveva sempre un più alto spessore corticale dei lobi parietale superiore, parietale inferiore, e del precuneo, assieme al giro cingolato in cui risiede il sistema limbico. Un aumento dello spessore corticale di alcune più ristrette aree è stato riscontrato anche in chi assumeva solamente cereali integrali e tutte le varietà di verdure presenti nella Dieta Mediterranea.