Non passarmi il sale!

“Meno sale più salute”, ecco lo slogan della Settimana Mondiale 2018 per la riduzione del consumo di sale. Alzi la mano chi ne ha sentito parlare!

Alzi due mani chi sa che ogni anno da ben 9 anni tra febbraio e marzo si celebra in più di 27 Paesi nel mondo questo evento!

La domanda giusta è: pochi hanno colto l’occasione di fare buona informazione o peggio, è una notizia poco interessante che verrebbe poco cliccata?

Il sale e la salute

In tutte le occasioni legate alla cucina e alla salute in cui si parla di questo ingrediente ci si riferisce al cloruro di sodio: il sale da cucina, infatti, rappresenta la principale fonte di sodio nella nostra dieta.

L’eccessivo apporto di questo elemento è stato, già da molto tempo, correlato all’aumento del rischio di soffrite di pressione alta e di conseguenza di aumentare la possibilità di gravi eventi cardio e cerebro vascolari.

Una certa quantità di sodio è tuttavia essenziale nel nostro organismo, per il mantenimento dell’equilibrio idrico salino.

A questo proposito l’Organizzazione Mondiale di Sanità, OMS, ha fissato a 5 g il limite della quantità di sale quotidiano: valore che corrisponde a circa 2 g di sodio.

Per comprendere, senza lasciare dubbi,  l’importanza del controllo dell’apporto di sodio e dello stile di vita attivo, bastino queste due considerazioni:

  • -consumare meno di 2 grammi di sodio al giorno significa ridurre la pressione arteriosa massima di circa 8 mmHg e la minima di 4 mmHg;
  • -una passeggiata a passo veloce di circa 30 minuti al giorno e una significativa e controllata riduzione del peso corporeo dà risultati sovrapponibili.

I dati epidemiologici raccolti dimostrano che siamo tutti indisciplinati e consumiamo ben 10 g di sale al giorno a testa!

C’è ma non si vede

Il sale è tra gli insaporitori che nella maggior parte dei casi assumiamo in modo inconsapevole.

Possiamo evitare di mettere la saliera in tavola, tuttavia il sale sarà comunque presente:

  • in un pacchetto di cracker c’è già il 15% del massimo apporto quotidiano;
  • in una fetta di pane comune del peso di 50 g l’8%;
  • in 50 g di prosciutto crudo dolce ben il 65%;
  • in un piatto di pasta pronta e surgelata il 50%.

Sono una fonte di sodio: i formaggi, tutti gli alimenti confezionati, tutti gli alimenti conservati in salamoia, sott’olio, sott’aceto, in acqua di vegetazione come i legumi.

A questi si aggiungono i prodotti da forno e di panificazione, pane sciapo escluso, conserve di pomodoro e salse e sughi pronti, alimenti in scatola come tonno, sgombro e salmone, i surgelati pronti alla cottura. Alla lunga lista si aggiungono anche i dadi e i preparati per brodo.

Le alternative

In più occasioni è stato ripetuto che in cucina si possono trovare delle soluzioni diverse all’aggiunta di sale. Il maggiore interesse per un mangiare più sano ha stimolato la creatività e la fantasia: le insalate si condiscono con le spezie, si aggiunge un’acciuga al pomodoro al naturale per la pasta oppure ancora meglio ci si abitua al gusto naturale degli alimenti.

Più faticoso è ridurre il sale nascosto: le vendite di cibi pronti o confezionati sono in aumento con numeri ben più grandi di quelli degli alimenti freschi da cucinare.

È chiaro che per una spesa consapevole è necessario leggere le etichette con attenzione: fermarsi tra gli scaffali e scegliere più che il prezzo il prodotto più adatto a soddisfare gusto e salute.

 

Nessuno vede il sale ch’è nel mare, eppure, il mar n’è pieno.

[cit. Marzulli]

Di Francesca Antonucci*

 

 

Bibliografia e sitografia

Settimana Mondiale 2018 per la riduzione del consumo di sale

Meno sale più salute – 5 vie per 5 grammi. http://www.sinu.it/html/pag/meno_sale_piu_salute_2018_dettaglio.asp (accesso del 15.03.2018)

World Salt Awareness Week 2018. World Action On Salt and Health (WASH). http://www.worldactiononsalt.com/awarenessweek/ (accesso del 15.03.2018)

Minerali. Livello massimo tollerabile di assunzione (UL) e obiettivo nutrizionale per la popolazione (SDT). Società Italiana di Nutrizione Umana. http://www.sinu.it/html/pag/14-MINERALI-3.asp (accesso del 15.03.2018)

Epidemiologia e prevenzione delle malattie cerebro e cardiovascolari. Istituto superiore di sanità. http://www.cuore.iss.it/prevenzione/RischiSale.asp (accesso del 15.03.2018)

Effects of Diet and Sodium Intake on Blood Pressure: Subgroup Analysis of the DASH-Sodium Trial. Ann Intern Med. Vollmer WM et al.  2001;135:1019-1028

Effect of modest salt reduction on blood pressure: a meta-analysis of randomized trials. Implications for public health. He FJ, MacGregor GA. Journal of Human Hypertension 2002;16:761-70

 

*L’autore: Francesca Antonucci: prima ricercatrice, farmacista, autrice di testi di formazione e articoli scientifici. E ancora la formazione in comunicazione, diversi appassionanti corsi ed esperienze commerciali. Continuo con interesse e piacere la mia attività di writer e presto anche giornalista. All’attivo anche un blog personale per parlare di salute, alimentazione e ricette per dare un piccolo ma impegnato contributo alla buona e documentata informazione.

Autore dell'articolo: Redazione