L'intricato rapporto tra Cibo e Cervello: la bizzarra sindrome di Korsakov

L’intricato rapporto tra Cibo e Cervello: la bizzarra sindrome di Korsakoff

Si dice spesso che “siamo quello che mangiamo”, sia perché ogni Paese ha la sua cucina tipica (che diventa dunque un vero e proprio elemento culturale), sia perché la nostra salute psico-fisica dipende molto anche dalla qualità della nostra alimentazione quotidiana.

La salute del cervello passa anche dallo stomaco

La neuropsicologia, ovvero quella disciplina che studia i processi cognitivi e comportamentali in relazione all’anatomia e ai meccanismi del cervello, ci conferma che una buona alimentazione può prevenire la neurodegenerazione e tanti altri problemi del sistema nervoso centrale.
Per contro però, ci insegna anche come una scorretta alimentazione e un abuso di specifiche sostanze sia in grado di causare neurodegenerazione e portare allo sviluppo di patologie particolari, per certi versi anche bizzarre.
Una di queste è sicuramente la Sindrome di Korsakoff (da Sergej Korsakov, il neuropsichiatra russo che la concettualizzò nel 1887), a cui si fa anche riferimento con la dicitura Sindrome di Wernicke-Korsakoff.

Le bizzarrie del nostro cervello: la sindrome di Korsakoff

C’è una ragione per questa duplice nomenclatura: l’insieme di sintomi della sindrome di Korsakoff è risultato di una condizione di sofferenza cerebrale nota come Encefalopatia di Wernicke, che di per sé comporta confusione, atassia (perdita di coordinazione muscolare), nistagmo (movimenti ritmici involontari degli occhi) e oftalmoplegia (paralisi della muscolatura del bulbo oculare) (Wernicke, 1881).
Questa encefalopatia porta spesso alla morte, e si stima che solo il 20% dei pazienti con questa patologia vengano identificati in vita e non con esami post-mortem (Kopelman et al., 2009).
Dei superstiti però, una grande fetta (intorno all’85%) sviluppa poi la sintomatologia tipica della sindrome di Korsakoff (ibidem).
In pratica quindi, può esserci encefalopatia di Wernicke senza sviluppare sindrome di Korsakoff, ma non può esserci quest’ultima senza aver prima sviluppato un’encefalopatia di Wernicke.

Quali sono i sintomi specifici della sindrome di Korsakoff?

Principalmente si tratta di una patologia che colpisce la memoria: i pazienti infatti presentano principalmente questi tre sintomi mnestici:

  • Amnesia retrograda: la classica amnesia che vediamo spesso nei film, in cui ci si scorda una parte della vita passata (si parla di “gradiente amnestico” perché può variare da pochi mesi prima dell’evento che ha portato all’amnesia fino ad anni indietro nel passato).
  • Amnesia anterograda: un fenomeno molto particolare per il quale si subisce una limitazione (parziale o totale) all’apprendimento di nuove informazioni. Può capitare, ad esempio, che il paziente si presenti allo stesso medico tutti i giorni per mesi o anni dallo sviluppo della patologia come se non l’avesse mai incontrato prima (ve l’avevo detto che certi disturbi neuropsicologici rasentano la bizzarria!).
  • Confabulazione: restando in tema di sintomi bizzarri, si tratta della creazione di ricordi non autentici. In altre parole, il paziente affetto da sindrome di Korsakoff riempie i suoi vuoti di memoria (causati dall’amnesia retrograda) con falsi ricordi, i quali possono essere il risultato di un’aggregazione di più ricordi fra loro o può essere un ricordo completamente inventato di sana pianta. Non è un’invenzione consapevole, è più come se la mente, non riuscendo a richiamare alla memoria certe esperienze, decidesse di ricostruirle arbitrariamente.

Mangiare troppo poco

Come accennato in precedenza, una cattiva alimentazione può essere alla base di alcune patologie neuropsicologiche, e la sindrome di Wernicke-Korsakoff è una di queste, tanto che De Wardener e Lennox (1947) la riscontrarono in prigionieri di guerra malnutriti.
L’encefalopatia, infatti, è il risultato di un’importante carenza di Vitamina B1 (detta anche Tiamina o Aneurina), un nutriente essenziale che assumiamo mangiando cereali, legumi, alcune interiora animali (specialmente cervello, intestino, fegato e rene) e lievito di birra.

Bere troppo alcol

Non è però solo la carenza di una sostanza a portare a questa encefalopatia, ma è anche l’eccessivo consumo di un’altra: circa il 12-14% degli alcolisti infatti sviluppa questa patologia neuropsicologica (Harper et al., 1986; Harper et al., 1989).
La transchetolasi è un enzima che, come coenzima, richiede la forma attiva della tiamina, la tiamina pirofosfato (TPP).
L’esaurimento della tiamina, compromettendo l’attività della transchetolasi, va a colpire indirettamente l’attività di ben sei neurotrasmettitori, tra cui il GABA, principale neurotrasmettitore ad azione inibitoria sul nostro sistema nervoso (Kopelman et al., 2009).

Sembrerebbe che lo sviluppo della sindrome di Wernicke-Korsakoff abbia inoltre una base genetica: sono state infatti identificate tre varianti del gene SLC19A2, che codifica per il trasportatore della tiamina, nei pazienti studiati.
A livello anatomico, sappiamo che le strutture cerebrali intaccate maggiormente dalla neurodegenerazione sono il nucleo medio-dorsale del talamo (un’area ricca di sinapsi), i corpi mammillari (che giocano un ruolo nella memoria, nell’apprendimento e nella regolazione emotiva), l’ippocampo (fortemente implicato nelle funzioni mnestiche) e le aree frontali del cervello (aree che gestiscono l’inibizione comportamentale).

È stato inoltre recentemente dimostrato come i pazienti korsakoviani, alla stregua di individui affetti da alcolismo, abbiano difficoltà nel riconoscere le emozioni tramite espressioni facciali (Brion et al., 2017), sintomo che in precedenza non era mai stato evidenziato e che evidenzia come sia ancora necessario fare ricerca su questa bizzarra patologia neuropsicologica.

Ovviamente, e aggiungerei per fortuna, non tutte le persone malnutrite sviluppano questa patologia, e soprattutto non basta mangiare male per un breve periodo.
Stesso discorso vale per l’alcol: la sindrome è conseguenza di un grave livello di alcolismo (di alcolismo e degli effetti degli alcolici sul cervello avevo parlato in questo articolo).
È una sindrome abbastanza rara e sicuramente invalidante, ma possiamo trarne un insegnamento importante: è proprio vero che “siamo quello che mangiamo”!
Adriano Acciarino,
Psicologo e Ph.D. in Psicologia e Neuroscienze Sociali,
Professore a contratto di Pedagogia e Psicologia Sociale

 

BIBLIOGRAFIA

  • Brion, M., D’Hondt, F., Lannoy, S., Pitel, A. L., Davidoff, D. A., & Maurage, P. (2017). Crossmodal processing of emotions in alcohol-dependence and Korsakoff syndrome. Cognitive Neuropsychiatry, 22(5), 436-451.
  • De Wardener, H. E., & Lennox, B. (1947). Cerebral beriberi (Wernicke’s encephalopathy). Review of 52 cases in a Singapore prisoner-of-war hospital. Lancet, 252, 11-17.
  • Harper, C. G., Giles, M., & Finlay-Jones, R. (1986). Clinical signs in the Wernicke-Korsakoff complex: a retrospective analysis of 131 cases diagnosed at necropsy. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 49(4), 341-345.
  • Harper, C., Gold, J., Rodriguez, M., & Perdices, M. (1989). The prevalence of the Wernicke-Korsakoff syndrome in Sydney, Australia: a prospective necropsy study. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 52(2), 282-285.
  • Kopelman, M. D., Thomson, A. D., Guerrini, I., & Marshall, E. J. (2009). The Korsakoff syndrome: clinical aspects, psychology and treatment. Alcohol and alcoholism, 44(2), 148-154.
  • Korsakov SS. (1887) Disturbance of psychic function in alcoholic paralysis and its relation to the disturbance of the psychic sphere in multiple neuritis of non-alcoholic origin. Quoted by Victor M, Adams RD, Collins GH. (1971) TheWernicke–Korsakoff Syndrome. Oxford: Blackwell.
  • Wernicke C. (1881) Die acute haemorrhagische poliencephalitis superior. In Wernicke C (ed.) Lehrbuch der Gehrinkrankheiten. Berlin: Fischer, 229–42. Translated and republished by Brody IA and Wilkins RH. (1968) Archives of Neurology 19:228–32.

Autore dell'articolo: Redazione