Gelato: di completo… c’è solo la soddisfazione!

Scagli la prima pallina chi non ha mai sentito dire che un gelato può sostituire un pasto! Io, addirittura ricordo di aver sentito qualcuno sostenere che “è un pasto completo”. Purtroppo i golosi dovranno farsene una ragione e rassegnarsi all’idea che può essere solo un buono e rinfrescante comfort food. Qualche gusto alla frutta preparato senza latte e uova si potrebbe al massimo considerare dissetante, ma non più di quanto lo sia una bevanda zuccherata.

La speranza di poter sostituire un intero pasto con un gelato trova le sue origini nella scarsa conoscenza di cosa significa mangiare in modo equilibrato secondo il modello della dieta mediterranea. Sembra un controsenso affermare questo proprio in Italia. Eppure la patria di questo stile alimentare è ben diversa da quella che ha incontrato Keys: la Campania oggi è la prima Regione italiana nella classifica dell’obesità!

 

Cos’è un pasto equilibrato

Dovrebbe appartenere alla conoscenza diffusa che un pasto, colazione pranzo o cena che sia, deve assicurare carboidrati, proteine fibre alimentari e grassi. Magari su questi ultimi qualcuno potrebbe sollevare qualche dubbio, eppure anch’essi sono utili nella giusta quantità e qualità.

Lasciamo la colazione alle prime ore del mattino, momento nel quale difficilmente si penserebbe al gelato, e concentriamo l’attenzione sul pranzo e la cena.

Il classico menù italiano descrive facilmente i micronutrienti e il loro fabbisogno: la pasta apporta carboidrati complessi, la carne, il pesce o i formaggi serviti come secondo sono una fonte di proteine e grassi e il contorno di verdure di fibra alimentare. L’olio extravergine aggiunge grassi “buoni”; per gli altri, i saturi e il colesterolo, la limitazione è garantita dal rispetto delle porzioni e dalla frequenza settimanale suggerita dalla piramide alimentare. Evitando di entrare nei dettagli è già evidente che il gelato è lontano dal sostituire questa ricchezza di nutrienti.

 

Pasto contro gelato

La prima e più grande differenza che c’è tra un pasto e una coppetta di colorate palline è il tipo di carboidrati: quelli del gelato sono semplici, vale a dire zucchero. Una pallina artigianale pesa circa 70 g e contiene già circa 14 g di zucchero. Con due palline si supera il fabbisogno quotidiano. Qualche proteina, 2.5 g circa ogni pallina, e poche fibre difficilmente soddisfano le esigenze dell’organismo al pasto.

Delle calorie ha poco senso discutere: 1 g di carboidrati semplici o complessi che siano apporta sempre 4 kcal. A fare la differenza è l’effetto sul nostro metabolismo. L’eccessiva assunzione di zucchero semplice è una delle cause di sovrappeso, obesità e dell’aumento del rischio di soffrire di diabete di tipo 2, oltre che di malattie cardiache.

 

Vietato rinunciare

A metà pomeriggio un gelato alla frutta, o meglio un sorbetto, è una merenda rinfrescante. Per saziare un po’ più a lungo andrebbe abbinata a 3-4 noci sgusciate.

Vietato rinunciare anche al pranzo con il solo gelato. Ad essere equilibrata deve essere la giornata, non solo un pasto. Dopo un pranzo con solo 3 palline di gelato una merenda con yogurt magro e frutta secca, e magari anche un paio di prugne è tra le più adatte. A cena meglio scegliere pesce cotto alla griglia condito con olio extravergine e tanta verdura fresca di stagione condita con succo di limone e erbe aromatiche e crostini di pane al naturale.

 

“Gola è mantenimento della vita.”
[cit. Leonardo da Vinci]

 

Di Francesca Antonucci*

Bibliografia e sitografia:

La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene. Ancel Keys,Margaret Keys. Ed. Slow Food 2017.

Obesità: la mappa regionale del rischio. Campania in cima alla classifica. Sole 24 Ore. http://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/05/11/obesita-la-mappa-regionale-del-rischio-campania-cima-alla-classifica/?refresh_ce=1 (accesso del 01.06.2018)

Sugars intake for adults and children Guideline. World Health Organization http://www.who.int/nutrition/publications/guidelines/sugars_intake/en/ (accesso del 01.06.2018)

 

*L’autore: Francesca Antonucci: prima ricercatrice, farmacista, autrice di testi di formazione e articoli scientifici. E ancora la formazione in comunicazione, diversi appassionanti corsi ed esperienze commerciali. Continuo con interesse e piacere la mia attività di writer e presto anche giornalista. All’attivo anche un blog personale per parlare di salute, alimentazione e ricette per dare un piccolo ma impegnato contributo alla buona e documentata informazione.

Autore dell'articolo: Redazione