La matematica è diventata fondamentale in cucina: medici, biologi e ricercatori si stanno concentrano infatti sulla realizzazione di algoritmi che elaborino la dieta perfetta per ogni individuo.
Una dieta fatta su misura, che risponda alle specifiche esigenze di una specifica persona.
“La dieta personalizzata è un’intuizione speciale che dimostra come anche lo stesso alimento produca effetti diversi, in persone diverse […] Ognuno reagisce in modo differente e individuale allo stesso alimento: un cibo capace di generare una risposta salutare in alcuni individui può produrre in altri un effetto dannoso sul piano fisico e metabolico” – spiega la prof.ssa Annamaria Staiano del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Sezione di Pediatria presso l’Università di Napoli “Federico II” e Vice Presidente SIP (Società Italiana di Pediatria) – “Sulla base del profilo glicemico post-prandiale, di un minimo di indagini di laboratorio e sulla caratterizzazione del microbiota, è possibile oggi sviluppare algoritmi capaci di predire esattamente la risposta personale ad alimenti specifici, persino prima che vengano consumati. […] Questi algoritmi possono essere utilizzati per prevenire, con le diete personalizzate, la diffusione di malattie non trasmissibili, quali l’obesità e il diabete”.
Questa è la base di partenza del Progetto CAPRII (Children Alimentary Personalized Research Italy Israel), presentato recentemente a Napoli, di cui proprio la professoressa Staiano è coautrice, insieme ai professori Raanan Shamir (presidente della European society for pediatric gastroenterology hepatology and nutrition e direttore dell’Istituto di gastroenterologia, nutrizione e malattie del fegato dello Schneider Childrens medicaal Centre di Tel Aviv) ed Eran Elinav (ricercatore e medico presso l’università di Tel Aviv, dottore di ricerca in immunologia al Weizmann Institute of Science), già autori di diverse ricerche su tema, sviluppate sugli adulti.
L’importanza di microbioti e glicemia
I microbioti (comunemente definiti “flora intestinale”) e li livelli di glicemia (ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue) variano da individuo a individuo, per via di molti fattori. I microbioti dipendono dall’ambiente in cui viviamo, dal nostro stress, da terapie farmacologiche e dalle nostre abitudini alimentari.
La glicemia è influenzata non solo dalle nostre abitudini alimentari e dal nostro stile di vita, ma anche dalla nostra peculiare risposta ad ogni alimento.
Sono infatti risposte uniche e personali: possono causare reazioni molto diverse da persona a persona e sono influenzate da moltissimi fattori, quali l’ora del giorno, lo stato fisico (a riposo o dopo un allenamento), la fase del ciclo ormonale e la combinazione dell’intero pasto (gli alimenti si influenzano tra loro nella reazione che otterranno a livello glicemico).
“Quando mangiamo, il corpo digerisce i carboidrati del cibo, li scompone e li immette nella circolazione sanguigna” – spiega il professor Elinav – “I picchi di glucosio dopo un pasto rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza di alcune malattie, come il diabete e l’obesità. Le diete che mirano al controllo dei livelli di glucosio nel sangue sono spesso simili, tuttavia le persone sono diverse, con un patrimonio genetico diverso, uno stile di vita diverso e persino microbiota diverso.
Oggi sappiamo che il microbiota, un enorme ecosistema formato da trilioni di batteri che vivono nel nostro organismo con oltre 10 volte il numero di geni contenuto nel genoma umano, è influenzato da ciò che mangiamo e, a sua volta, influenza la nostra risposta al cibo che assumiamo. E così come il microbiota differisce molto da persona a persona, allo stesso modo può influenzare la risposta glicemica a un determinato alimento”.
Dunque, microbioti e glicemia non solo variano da persona a persona, ma si influenzano anche a vicenda.
Progetto CAPRII: personalizzare la dieta dei bambini per preservarne la salute anche da adulti
L’elevata prevalenza di obesità infantile e la coesistenza di complicanze fisiche e psicosociali rendono la prevenzione dell’obesità un obiettivo sanitario e sociale prioritario.
Proprio perché negli adulti è stato già dimostrato che le diete personalizzate sono efficaci, sia in soggetti con pre-diabete che con obesità, è il momento di agire sui bambini, prevenendo non solo l’aumento eccessivo di peso, ma anche tutte le patologie correlate ad un’alimentazione sbagliata.
Proprio per questo, è appena partito il Progetto CAPRII.
In maniera non invasiva, saranno monitorati glicemia e composizione del microbiota, per scoprire la risposta individuale di ogni partecipante a determinati alimenti.
I dati raccolti saranno usati per lo sviluppo di “algoritmi dietetici” sui quali redigere un piano alimentare personalizzato, più salubre per ciascun bambino.
Ricordiamoci che molto spesso le origini del diabete, dell’obesità e di molte altre patologie in soggetti adulti, sono legate ai modelli alimentari seguiti durante l’infanzia, che diventano stile alimentare e di vita, molto difficili poi da correggere, soprattutto nei danni che hanno già fatto.
La Dieta Mediterranea resta la migliore base di partenza, anche per la dieta personalizzata
La Dieta Mediterranea, Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO dal 2010, è la base del nuovo approccio nutrizionale delle diete personalizzate. Lo stesso professor Shamir la definisce “una delle diete più sane al mondo”.
Tanta frutta e verdura, pesce, grassi monoinsaturi da olio d’oliva, cereali integrali, legumi, frutta secca e – negli adulti – moderato consumo di vino, sono alla base di tutte le variabili nazionali della Dieta Mediterranea.
Questo stile alimentare e di vita aiuta nella riduzione dell’incidenza delle malattie cardiovascolari, nella prevenzione del cancro al seno e al colon-retto, nella prevenzione e cura della depressione, dell’asma, del diabete e dell’obesità.
Ad oggi, non erano ancora stati studiati gli effetti della Dieta Mediterranea sui livelli di glucosio nel sangue e sul microbiota intestinale nei bambini.
Lo studio CAPRII sarà il primo a esplorare questi effetti e intende gettare luce sui benefici della Dieta Mediterranea in età pediatrica.