Il calcio

Introduzione e storia

Sport antichissimo, nome inglese del calcio (soccer) deriva dalla parola cinese Tsu-Chu (palla spinta con il piede), che indica uno sport simile al calcio odierno, praticato in Cina già dal II secolo a.c.

A metà ottocento, il gioco iniziò a diffondersi fuori dall’isola britannica, e venne formalizzato il primo codice di regolamento.
In Italia il calcio giunse nel 1887.

Nel 1898 si costituì la Federazione Italiana Football, l’attuale Federazione Italiana Gioco Calcio (F.I.G.C.).
Oggi i Campionati Mondiali si effettuano ogni quattro anni, con gironi eliminatori e gare di finale in un unico Paese organizzatore.

Il calcio è uno sport di squadra giocato con un pallone su un campo di gioco rettangolare, con due porte, da due squadre composte da 11 giocatori, dieci dei quali possono, in generale, toccare il pallone solo con i piedi, il corpo e la testa mentre un solo giocatore (il portiere) posto a difesa della porta, può toccare il pallone anche con le mani e le braccia.

L’obiettivo del gioco è quello di segnare più punti (detti gol o reti) della squadra avversaria, facendo passare il pallone fra i pali della porta avversaria entro due tempi da 45′ ciascuno più un eventuale recupero. È uno sport fisico e tecnico e, praticato a livello professionale, ha un rilevante aspetto tattico.

Con circa 3,5 miliardi di appassionati, il calcio è diventato lo sport più popolare al mondo (sia per il numero di persone che lo giocano, sia per il numero di spettatori)

 

Fisiologia e attività fisica

La fisiologia applicata, classifica il calcio come un’attività con caratteristiche aerobiche-anaerobiche “alternate”.

Caratterizzato da movimenti di tipo “intermittente”, cioè compiuti a varie velocità interrotte da pause più o meno prolungate.

Durante un match, infatti, i giocatori sono impegnati in attività che comportano diversi livelli di sforzo aerobico: cammino, corsa lenta, veloce, scatto, salti, corse all’indietro, dribbling, tiri, ecc.

La percorrenza “media” di un calciatore durante una partita di 90 minuti è generalmente di m. 9.000 (Ekblom, 1986). Un’analisi attendibile effettuata nel 1982 da Withers a altri Autori evidenzia che su un totale di 9.000 metri percorsi, il 37% sono coperti camminando, il 44% in corsa leggera, il 13% ad elevata velocità, il 6% di scatto.

Il calcio, dato anche l’alto numero di praticanti, è uno degli sport con il maggior numero di infortuni anche se la maggior parte non gravi.

Le lesioni più comuni che si possono verificare sono quelle degli  arti inferiori, in particolare alle ginocchia.

Le probabilità di infortuni aumentano quando il giocatore non ha un’adeguata preparazione fisica, in particolare in un atleta dilettante, e quando la partita si gioca su un terreno irregolare.

Il lavoro fatto in allenamento dovrebbe essere integrato con una dieta adeguata, che viene consigliata anche per un professionista.

 

Allenamento Fisico

Forza: rappresenta la capacità che possiede il muscolo di sviluppare tensioni capaci di vincere o opporsi ad una resistenza esterna. Un adeguato programma di esercizi di muscolazione si rende necessario per il calciatore in quanto il gioco implica varie prestazioni di forza. L’atto del calciare, scattare, saltare, contrastare l’avversario, sono tutte manifestazioni di forza ed in particolare di forza “veloce-esplosiva”.

Velocità: comunemente, gli spostamenti avvengono su spazi brevi. Indagini relativamente recenti indicano una media di 70 ripetizioni per partita, con accelerazioni di 5-15 m.: sprint brevi con altissime frequenze di decelerazioni, variazioni di direzione ed arresti improvvisi, attività che stimolano al massimo il sistema neuro-muscolare.

Resistenza: normalmente caratterizza la capacità dell’organismo di sostenere uno sforzo per un lungo periodo. L’abilità di poter lavorare più intensamente e più a lungo prima di incorrere nei limiti della fatica, deriva sia dalle particolari caratteristiche dell’atleta, sia da un lavoro continuo, razionalmente condotto attraverso corse con variazioni di distanze e d’intensità, ripetute, progressivi e prove intervallate. I lavori ripetuti e protratti su distanze intorno ai 1000 metri, promuovono l’incremento dei processi metabolici ossidativi (miglioramento del massimo consumo di ossigeno).

 

Benefici

Il calcio comprende una intensa attività fisica per la salute a tutti i livelli. Un giocatore di calcio professionistico può perdere oltre 2 litri di liquidi in una partita, parte dei quali vengono recuperati durante il tempo di riposo.

In base agli studi riportati, giocare a calcio con regolarità, due o tre volte a settimana, migliora la crescita e la forza muscolare e cardiocircolatoria, indipendentemente dal livello di allenamento, esperienza, sesso o età.

Secondo l’Università degli Studi di Roma Foro Italico ha un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento non farmacologico delle malattie legate allo stile di vita tra cui il diabete di tipo 2 e l’osteoporosi.

Vari studi hanno inoltre dimostrato che la corsa di resistenza migliora la capacità metabolica, che l’allenamento ad intervalli ad alta intensità (HIIT) migliora la forma cardiovascolare e che l’allenamento della forza migliora l’idoneità muscolo-scheletrica.

Ma i benefici non sono solo fisici, ma anche emotivi e psicologici, difatti, essendo uno sport di squadra, giocato con amici alza l’autostima, migliora i rapporti tra giocatori e insegna il rispetto verso gli altri.

Calorie: un’ora di calcio permette di bruciare fino a 800 kcal durante una partita giocata in modo professionale.

Ovviamente, prima di iniziare a praticare un’attività a livello agonistico, è necessario effettuare una visita medica per essere sicuri che sia tutto in ordine ed evitare spiacevoli infortuni, ma in mancanza di problemi fisici, il calcio è senza dubbio un’attività molto indicata per i bambini. Un modo perfetto per mantenersi in salute divertendosi!

 

A.B.

Autore dell'articolo: Redazione