Alternative naturali al doping

Alternative naturali al doping

L’avrete letto tutti, la Russia è stata esclusa per quattro anni da tutte le competizioni internazionali, causa doping. Significa che la bandiera e l’inno della Russia non saranno ammessi in occasione di eventi come le Olimpiadi di Tokyo 2020, i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar e i Giochi Invernali di Pechino 2022.

Prima di tutto diamo una definizione della parola in questione: doping (o drogaggio) è l’uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta

Cos’è il doping? un inganno.

Lo è tanto per lo sportivo che ne fa uso, quanto per il team che gli sta accanto e gli consente di rovinarsi in questo modo ma anche per i tifosi, che ogni giorno e ad ogni gara incitano e supportano l’atleta, e non ultimo per i giovani, che praticano ogni giorno sport e che non dovrebbero ricevere l’ìidea che nello sport ci sia un modo per raggiungere più facilmente i propri traguardié significa prendersi il merito di aver fatto qualcosa senza averlo fatto realmente, guadagnare illecitamente sulle spalle di chi invece lavora quotidianamente per raggiungere i propri risultati.

Anche nello sport, doparsi equivale a rubare.

Siamo fortunati ad avere un sacco di sostanze naturali senza effetti collaterali, senza controindicazioni, ben utilizzati per consentire di ottenere prestazioni simili o addirittura superiori ai farmaci. Certo, non sarà possibile ottenere 8 kg di massa muscolare in soli 2 mesi come con cicli di steroidi, ma non si sarà nemmeno succubi di questi integratori-trappola. Tappola perché stiamo prendendo in giro Madre Natura e noi stessi, correndo il rischio di rimanere seriamente danneggiati.

Gli integratori alimentari che non creano dipendenza fisica o psicologica: non sono sostanze dopanti e sono comunemente presenti in natura negli alimenti, ma in dosi molto piccole. Aumentare queste dosi spesso significa aumentare gli effetti fisiologici che ne derivano.

Eccone alcune

  1. Migliora le prestazioni fisiche e quelle atletiche in modo tutto naturale: è il succo di barbabietola che, grazie ai nitrati che contiene, funziona come un vero e proprio doping… ma sano e sicuro. I nitrati aiutano il cuore e i muscoli a lavorare meglio, e questo vale non solo gli atleti professionisti, ma per chiunque voglia migliorare le proprie prestazioni anche nella vita di tutti i giorni.
  2. Tra le piante cosiddette adattogene, che facilitano cioè l’adattamento del fisico a stimoli stressanti, ve ne sono alcune non considerate dopanti, e quindi non ricercate nel sangue o nelle urine degli atleti. Sono piante orientali che aumentano la potenza muscolare e l’ossigenazione dei muscoli e del cervello, come il Ginseng cinese e coreano (Panax Ginseng) o quello siberiano (Eleuterococcus senticosus), ma anche la Maca (Lepydium meyeni) dei popoli sud-americani e la Rhodiola rosea, usata inizialmente da atleti russi. Sempre tra le piante di origini orientali usate da atleti e di cui non si trova traccia all’esame doping, il Tribulus terrestris consente di produrre estratti capaci di moltiplicare l’attività dei recettori per gli androgeni con migliori risultati in termini di prestazioni sia sportive che sessuali
  3. Riconosciuto come sostanza non dopante – pur contenendo IGF1 – dal Comitato Olimpico Internazionale, il colostro bovino che tra l’altro contiene maggiori quantità di IGF1 del colostro umano, non presenta pur essendo più potente degli steroidi e degli anabolizzanti i loro pericolosi effetti collaterali. Nelle ultime Olimpiadi di Londra del 2012 lo staff medico lo ha considerato “l’arma segreta” in grado di migliorare la totalità delle prestazioni sportive. Queste sue proprietà sono da riportare ai suoi principi attivi costituiti da una grande quantità di immunoglobuline, di fattori di crescita, di citochine, di nucleosidi, di oligo sacaccaridi, di antimicrobici e di sostanze immuno-regolanti che lo rendono un così potente integratore alimentare da essere stato etichettato come “nuova creatina”.

 

Questi sono solo alcuni esempi di ciò che ci offre la natura e che possiamo usare con una discreta sicurezza, senza rischiare danni a fegato o reni. Ma ce ne sono anche molti altri: basti pensare alla carnitina, alla creatina, che dopo lunga discussione non è stata considerata dopante.

Ciò detto, ribadiamo che lo sport prevede che a vincere sia l’uomo, e non la chimica!

A.B.

Autore dell'articolo: Redazione