Nell’ambito di un consorzio internazionale di ricerca, Il CREA Genomica e Bioinformatica ha contribuito alla decodifica del genoma dell’asparago, rendendo possibile sia l’individuazione puntuale delle caratteristiche agronomiche, nutraceutiche e fisiologiche sia il riconoscimento di quelle migliorabili attraverso l’impiego di nuove tecnologie. La conoscenza del genoma renderà più efficiente il lavoro di selezione, ottenendo nuove varietà di asparago in grado di soddisfare le richieste di un consumatore sempre più esigente.
Il team di ricercatori del CREA, guidati da Agostino Falavigna, ha individuato i geni implicati nella determinazione del sesso dell’asparago, una variabile molto importante per la produzione commerciale ma che potrebbe fungere anche da modello per la comprensione della determinazione sessuale di altre piante analoghe, come il kiwi.
«Lo studio – spiega Giuseppe Leonardo Rotino, ricercatore del CREA, Genomica e Bioinformatica – deriva dalla scoperta nella nostra collezione di una pianta mutante ermafrodita, L’ermafroditismo è un carattere trasferibile che semplifica l’analisi genetica ed è stato oggetto di un brevetto con la ditta sementiera Limseed».
Una versione online del lavoro pubblicato su Nature Communications è consultabile al seguente link: http://www.nature.com/ncomms doi: 10.1038/s41467-017-01064-8.