Rugby

“ L’assoluto ordine, nell’apparente disordine ’’

Così si può definire questo nobile sport, da molti considerato come il gioco di squadra per eccellenza.

Molto spesso, se si parla di rugby, si pensa erroneamente ad uno sport pericoloso e che incita alla violenza, ma è bene sapere che non è affatto così.

Nel rugby sono necessarie la resistenza e la velocità, ma ancora più importante è il rispetto per l’avversario e per l’arbitro.

Il rugby è una scuola di vita, in grado di insegnare ai suoi giocatori e in parte anche ai suoi tifosi ad essere responsabili e a conoscere i propri limiti (non a caso, in molti college inglesi è obbligatorio l’insegnamento del rugby).

 

Storia

Questo famoso sport è nato casualmente. La leggenda attribuisce a William Webb Ellis, uno studente della città di Rugby, in Inghilterra, l’invenzione di questo gioco nel lontano 1823.

In occasione di una partita di calcio, William Webb Ellis, raccolse la palla con le mani e iniziò a correre verso la fine del campo avversario per poi schiacciarla oltre la linea del fuori.

Questo gesto stupì ed incuriosì molte persone che iniziarono a praticare questo nuovo “sport”, e da quell’episodio, forse fatto per goliardia, partì la storia del rugby che oggi annovera quasi 100 nazioni, tra le quali l’Italia che vanta la presenza nel torneo europeo: ‘’Sei Nazioni’’.

 

Caratteristiche e regole

Esistono diversi tipi di rugby: quello più diffuso in Europa (e quello che si gioca nella Coppa del Mondo) è il “rugby a 15”, in cui si oppongono in campo due squadre, composte appunto da 15 elementi, che si sfidano sul campo per una partita di 2 tempi da 40 minuti l’uno, con un intervallo di 10 minuti.

L’obbiettivo del gioco è quello di portare la palla ‘’ovale’’ fino al termine del campo avversario, poggiandola a terra in un’area delimitata detta “area di meta”.

Nel gioco del rugby la palla viene portata con le mani e il passaggio è consentito solo all’indietro, fatta eccezione per i calci di spostamento che vengono fatti in avanti.

Durante la partita sono previsti momenti di scontro e duro contatto fisico, sempre nel rispetto del avversario, ed al termine della sfida inizia il famoso ‘’terzo tempo’’

 

Il terzo tempo

Il terzo tempo è una delle più caratteristiche tradizioni del mondo del rugby che si svolge dopo la partita.

I giocatori di entrambe le squadre si ritrovano insieme, cogliendo l’occasione per vivere momenti conviviali, mangiando e bevendo assieme, scambiando opinioni come succede tra amici.

 

Benefici

I benefici che dona questo sport sono svariati: coinvolge tutto il corpo ed aiuta ad essere agili, a muoversi in modo coordinato, aumenta la resistenza fisica e tonifica l’apparato cardiovascolare.

Permette di acquisire velocità, in base alle proprie caratteristiche fisiche.

A livello psico-emotivo il rugby porta altri vantaggi come ad esempio: capacità di lavorare in team, socializzazione, capacità di comunicazione, auto-disciplina.

L’unica controindicazione è il rischio di distorsioni articolari, problemi ai tendini, lesioni dei menischi, distorsioni della caviglia, infatti i giocatori sono spesso esposti a momenti molto fisici come la mischia, in cui piccoli incidenti da contatto possono essere frequenti.

Detto ciò il rugby è uno sport che insegna il rispetto e a non avere paura di nessuno, affrontando le difficoltà insieme.

Autore dell'articolo: Redazione