Pausa pranzo fuori casa: come mangiare sano e buono anche in ufficio

Gli italiani lo sanno bene: mangiare è una cosa importante! Soprattutto, mangiare bene richiede tempo, calma e concentrazione… ma come possiamo far convivere questo modo di mangiare con le veloci pause pranzo fuori casa?

Il 40% degli italiani consuma il pranzo fuori casa

Stando ai dati di Coldiretti, ben 4 italiani su 10 pranzano fuori casa almeno 5 giorni su 7 per ragioni lavorative o di studio.

Si tratta di 20 milioni di persone che ogni giorno si pongono una domanda: me lo porto da casa o lo compro al bar/pizzeria/take away?

Pochi scelgono un menù completo composto da primo, secondo, contorno e frutta; la maggioranza preferisce un solo piatto veloce, molto spesso un panino, un trancio di pizza, un piatto di pasta o un’insalata ricca.

Il luogo prediletto è il bar, seguito dalle pizzerie e dai take away e le mense.

Tanti ancora sono quelli che invece il pranzo se lo portano da casa, dentro la propria schiscetta, che si trasforma di giorno in giorno a seconda della creatività, della stagione e della voglia di cucinare.

 

Come deve essere un pranzo fuori casa, per essere equilibrato?

Anche qui, come sempre, la Dieta Mediterranea ci aiuta a cavarcela meglio di molti altri Paesi: sono moltissimi i piatti unici o dalla veloce preparazione che ci permettono di fare un pasto equilibrato senza spendere un capitale.

Quindi, sia dentro il nostro porta pranzo che sfogliando al volo il menu del bar che abbiamo scelto, ricordiamoci questi punti fondamentali:

  • Equilibrio

Ricordiamoci le regole alla base della nostra cucina e della Dieta Mediterranea: tante verdure, frutta e cerali e un po’ di proteine.

Anche in un panino ben fatto si possono ritrovare tutti questi elementi, soprattutto se lo accompagniamo a un po’ di verdure e una macedonia di frutta, che possiamo anche decidere di magiare come spuntino pomeridiano.

  • Varietà

Non scegliamo ogni giorno lo stesso piatto o lo stesso alimento, non fa bene né all’umore, né alla salute. Rischieremmo di riscontrare delle carenze alimentari alle prossime analisi del sangue.

Inoltre, un pranzo ogni giorno differente invoglia a mangiare, senza farci poi desiderare di compensare l’insoddisfazione con spuntini a base di junk food.

  • Calma

Certo, i ritmi della vita di oggi sono frenetici, spesso la pausa pranzo la passiamo davanti al pc o camminando veloci da una parte all’altra della città cercando di sbrigare più faccende possibili prima di ritornare a lavoro, ma mangiare bene richiede calma.

Almeno 20-30 minuti vanno ritagliati per poter gustare ciò che abbiamo nel piatto, assaporarlo e sentirci sazi e appagati.

La pausa pranzo deve essere una vera “pausa”: un momento di stacco, di relax, di abbattimento dello stress.

Inoltre, magiare troppo velocemente affatica la digestione, rendendo la ripresa del lavoro ancora più faticosa e pesante.

  • Curiosità

La pausa pranzo può essere l’occasione per sperimentare piatti nuovi, conoscere non solo i bar e le pizzerie ma anche le trattorie e i ristoranti etnici della zona in cui lavoriamo.

Senza mai esagerare con le porzioni e i condimenti, tutto si può mangiare ogni tanto.

  • Convivialità

Nella cultura italiana il cibo e i pasti sono da sempre occasione di scambio, incontro e convivialità.

Così deve essere anche la pausa pranzo: un momento di incontro e scambio con i colleghi o con i gestori del locale nel quale più ci troviamo a nostro agio, perché poche cose abbassano i livelli di stress quanto del buon cibo e una risata in compagnia.

 

Godiamoci la nostra pausa pranzo!

Autore dell'articolo: Redazione