Giornata Mondiale dell’Acqua 2019: la situazione italiana tra luci e ombre

Le proteste della giovane attivista Greta Thunberg contro i cambiamenti climatici e a favore di un sviluppo più eco-sostenibile e il primo grande sciopero studentesco internazionale da essa ispirato di venerdì 15 marzo scorso (per conoscere meglio il movimento Fridays For Future potete cliccare qui), hanno inaugurato alla perfezione il periodo dell’anno in cui si accendono i riflettori internazionali su queste tematiche, con il World Water Day del 22 marzo e il World Earth Day del 22 aprile.

Giornata Mondiale dell’Acqua: la fonte della vita, l’essenza del pianeta Terra

Oggi, dunque, si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua.

Si tratta di una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 con l’obiettivo di mettere in luce lo stato problematico delle risorse idriche mondiali (carenti o inquinate che siano) e per promuovere azioni concrete sia a livello globale che nazionale.

Ai governi si sono unite da subito molte Ong e associazioni di settore e oggi, grazie anche alla capillarità del Web e dei Social Network, sono molte anche le campagne di informazione ed educazione ambientale che partono dal basso.

Troppi sono i poveri del mondo che non hanno accesso ad acqua potabile e gravissimi sono i danni che l’inquinamento ambientale sta arrecando alle risorse idriche, che così diventano sempre pi scarse, economicamente preziose e difficilmente accessibili.

Qual è lo stato attuale delle risorse idriche in Italia?

Come denunciato da Coldiretti già nel 2018, a causa di carenze infrastrutturali, in Italia si perdono quasi 9 litri di acqua piovana su 10 che cadono.

Dunque, pur essendo il nostro un Paese piovoso, dei nostri circa 300 miliardi di metri cubi di acqua piovana annui ne tratteniamo solo l’11%.

Cambiamenti climatici e siccità

L’innalzamento globale della temperatura, gli sfasamenti stagionali e la modificazione di ritmo e intensità delle piogge ci hanno colti impreparati.

Per Coldiretti l’unico modo per reagire costruttivamente alla “tropializzazione” del nostro clima, sono necessari interventi strutturali di manutenzione,  risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana.

La siccità negli ultimi anni è diventata l’evento climatico avverso che ha provocato più danni all’agricoltura italiana, sia in termini  economici che produttivi, con due annate particolarmente gravi nel 2012 e nel 2017 (che è stato l’anno più siccitoso dal 1800, registrando il 27% di precipitazioni in meno in Italia – dati Isac-Cnr).

Stando però ai dati dell’Annuario dei Dati Ambientali 2018 redatto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Promozione e la Ricerca ambientale), l’anno appena trascorso non è andato meglio, tanto che la siccità ha colpito anche il comparto degli utilizzi civili ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura.

 

Il lato positivo: le eccellenze italiane a favore dell’Ambiente

Malgrado gli attuali problemi, in Italia non siamo rimasti con le mani in mano.

Già nel 2017 il Food Sustainability Index assegnava all’Italia il miglior punteggio possibile nel campo del contrasto all’inquinamento, grazie soprattutto alle modernissime implementazioni tecnologiche, alle leggi e alle modifiche allo stile di vita che anche i singoli cittadini hanno applicato nel loro quotidiano per mitigare i cambiamenti climatici.

L’Italia è in vetta anche alla classifica anche per quel che riguarda sostenibilità della produzione agricola, proprio grazie soprattutto al basso impatto ambientale dello sfruttamento delle risorse idriche a fini agricoli, attuato grazie a tecniche che gli autori stessi del report hanno definito pionierisitche” .

Autore dell'articolo: Redazione